Come fare ricorso contro una cartella esattoriale:
Guida di CED CONSULTING S.R.L.
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Cos’è una cartella esattoriale e quando si può contestare
Una cartella esattoriale è un atto con cui l'Agenzia delle Entrate Riscossione richiede il pagamento di tributi non versati. Il pagamento deve avvenire entro 60 giorni dalla notifica, altrimenti il debitore viene iscritto a ruolo e possono essere avviate azioni esecutive come pignoramenti o fermi amministrativi.
Se ritieni che la cartella sia errata, illegittima o prescritta, puoi presentare ricorso per annullarla attraverso due vie principali:
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Istanza di annullamento in autotutela – richiesta all'ente creditore per correggere o annullare l’atto.
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Ricorso giudiziario – impugnazione della cartella davanti a un giudice.
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Istanza di annullamento in autotutela: come funziona e quando conviene
L’autotutela è una procedura amministrativa che consente all'ente creditore di correggere o annullare una cartella errata senza dover ricorrere al giudice. Può essere richiesta nei seguenti casi:
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Errore di calcolo o doppia imposizione fiscale
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Debito già pagato ma non registrato
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Notifica mai ricevuta o inviata all’indirizzo sbagliato
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Prescrizione del debito
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Come presentare l'istanza:
L'istanza va redatta in carta semplice e deve contenere:
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I tuoi dati e quelli dell'ente destinatario
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Gli estremi della cartella esattoriale
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Le motivazioni dell’annullamento (con eventuali prove)
Deve essere inviata tramite PEC all’ente creditore e all’Agente della Riscossione. Se l’ente accoglie la richiesta, annullerà la cartella e trasmetterà lo sgravio a Agenzia delle Entrate-Riscossione. In caso di rigetto, sarà necessario presentare ricorso giudiziario.
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Ricorso giudiziario contro una cartella esattoriale: quando e come procedere
Se l’istanza in autotutela viene respinta o non si ottiene risposta, è possibile impugnare la cartella davanti a un giudice. I termini di presentazione del ricorso variano a seconda della tipologia di debito:
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60 giorni: per imposte e tributi (IRPEF, IVA, IRES, IRAP) → Corte di Giustizia Tributaria di primo grado
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30 giorni: per sanzioni amministrative (multe stradali) → Giudice di Pace
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40 giorni: per contributi previdenziali (INPS, INAIL) → Tribunale ordinario – Sezione lavoro
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20 giorni: per impugnare un provvedimento di pignoramento
Il ricorso deve essere notificato all’ente creditore e, se necessario, all’Agente della Riscossione, seguendo le modalità previste (PEC, raccomandata A/R, ufficiale giudiziario).
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Prescrizione delle cartelle esattoriali: entro quando si può contestare un debito
Alcune cartelle esattoriali possono essere annullate per prescrizione, cioè quando il diritto dell’ente a riscuotere il debito è scaduto. I termini di prescrizione sono:
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10 anni: IRPEF, IVA, IRES, IRAP, imposta di registro e imposta di bollo
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5 anni: multe stradali, imposte locali (IMU, TARI), contributi previdenziali (INPS, INAIL)
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3 anni: bollo auto
Se il termine di prescrizione è decorso senza che siano stati inviati solleciti validi, la cartella può essere contestata e annullata.
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Assistenza professionale con CED CONSULTING S.R.L.
Contestare una cartella esattoriale può essere complesso. CED CONSULTING S.R.L. offre consulenza specializzata per:
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Verificare la legittimità della cartella esattoriale
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Presentare un'istanza di annullamento in autotutela
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Redigere e presentare un ricorso giudiziario